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Abitare la piega: Franco Purini parla del "piegare" come "prima operazione compositiva capace di dar luogo ad uno spazio" e sottolinea come la valenza dell'atto compositivo non cambi in presenza di linee curve o di un reticolo prospettico-cartesiano: "piegare è piegare sia nel mondo di Borromini sia nell'universo di Terragni". Il concetto di "piega" che si pone in evidenza è in prima istanza quello dell'architettura del suolo, della "architettura-suolo", del landform, della piegatura o folding come operazione tettonica, stratigrafico-topografica che lavora facendo emergere o immergere strati e pieghe "geologiche" del palinsesto territoriale, alle diverse scale. Il suolo emerge come fondamentale elemento ed attore di un'architettura che riconosce da un lato il paesaggio come primo interlocutore e si costituisce inoltre come parte di esso, modificazione, alterazione, ibridazione dello stesso. Questo particolare modo di concepire il progetto interpreta "intensamente" il rapporto tra edificio e suolo fino ad assumere quest'ultimo come elemento generativo dell'idea di architettura.